La regione italiana con il maggior PIL agricolo è la Lombardia, dove le coltivazioni più estese sono il mais, fra le erbacee e la vite, fra le arboree. Nell’Appennino di Lombardia (la zona dell’Oltrepò Pavese PV) alcune vecchi genotipi di vite, i cosiddetti vitigni “autoctoni” e di mais, sono stati recuperati, ma non ancora utilizzati perché poco conosciuti. Allo scopo di conservare ed implementare la biodiversità colturale locale è anche fondamentale che le cultivar minori siano conosciute e messe in coltura da parte degli agricoltori per evitare il rischio della loro estinzione.
Il presente progetto prevede, da un lato, di studiare i caratteri genetici e produttivi di alcuni di questi genotipi di Vite (principalmente le varietà: Moradella, Mornasca, Croà e Ughetta) e di Mais (genotipi di mais otto-file), salvati dall’estinzione negli ultimi decenni, per valutarne l’impiego nelle produzioni agricole degli ambienti appenninici settentrionali, anche in relazione alle loro possibili capacità di adattamento al riscaldamento globale in atto e, dall’altro, divulgarne le conoscenze acquisite fra gli agricoltori nel tessuto produttivo locale attraverso un adeguato programma di disseminazione delle informazioni.
Nel progetto si sviluppa una collaborazione fra l’Università Cattolica del S.C. e quella di Pavia per costruire un know-how dei genotipi d vite e mais considerati, saranno raccolti dati di campo sulle loro principali caratteristiche genetiche e produttive e sviluppate iniziative ed azioni volte a divulgare le conoscenze acquisite; nel caso della vite verranno presi in considerazioni anche vigneti-collezione di vitigni già impiantati in diverse zone dell’Oltrepò Pavese PV in precedenti progetti (soprattutto il progetto ATTIVAREE-oltrepò bio-diverso).
Il progetto è partito nell’estate del 2021 e si dovrebbe concludere entro il 2023.
FONTE DI FINANZIAMENTO: PSR Lombardia 2014-2020 - Misura 10 – Sottomisura 10.2. – Operazione 10.2.01 – ID 201901546144
|